Astropecten irregularis (Pennant, 1777)
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Phylum |
Echinodermata |
Classe |
Asteroidea |
Ordine |
Paxillosida |
Famiglia |
Astropectinidae |
Genere |
Astropecten |
Specie |
irregularis |
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Autore foto: Roberto Pillon
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Informazioni aggiuntive |
Revisioni e sinonimi |
Astropecten irregularis pentacanthus (Delle Chiaje, 1825) Astropecten irregularis serratus (descritta per la prima volta da Müller & Troschel e riconosciuta come variante di Astropecten irregularis da Koehler nel 1909) |
Nomi comuni italiani |
Stella irregolare |
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In natura |
Distribuzione |
Mediterraneo e Atlantico settentrionale dalla Norvegia fino al Nord Africa |
Descrizione |
Questa specie è diffusa sia in Oceano Atlantico che in Mediterraneo ma le varie popolazioni presentano delle differenze nelle placche marginali dorsali. In particolare gli esemplari preseti nel Mediterraneo hanno le placche marginali dorsali sprovviste di aculei (ritenute da alcuni studiosi come la sottospecie Astropecten irregularis pentacanthus) mentre in Atlantico ci sono popolazioni munite di un aculeo per ogni placca marginale dorsale (ritenute da alcuni studiosi come la sottospecie Astropecten irregularis irregularis) oppure con più di un aculeo (ritenute da alcuni studiosi come la sottospecie Astropecten irregularis serratus mentre secondo altri è solo una varietà di Astropecten irregularis irregularis). Questa stella ha le placche marginali dorsali ben sviluppate, in rilievo, di colore roseo o biancastro o violetto e, negli esemplari presenti in Mediterraneo, sono totalmente prive di aculei. Le placche marginali ventrali hanno degli aculei bianchi, piuttosto corti, esili, fitti, molto mobili che non vengono mai tenuti rigidi e paralleli fra loro come le altre specie. L’aspetto di questa stella si caratterizza per avere delle braccia che formano fra loro, alla loro base dove si uniscono al disco, degli angoli molto netti. Il colore del lato aborale è rosa omogeneo, di norma con le estremità delle braccia violacee e di rado sono presenti dei punti più scuri al centro del disco. Talvolta al centro del disco sono presenti dei punti più scuri. Questa specie può presentare una protuberanza, anche molto sviluppata, al centro del disco che sporge dal sedimento dove l’animale è nascosto e adempie una funzione respiratoria (viene chiamata da Enrico Tortonese il “cono aborale”). Ha dimensioni medie di 8-12 cm ed eccezionalmente può raggiungere i 19 cm. E’ una specie diffusa in tutti i tipi di fondali mobili da 1 a circa 1.000 m di profondità ma si incontra con più facilità in fondali sabbiosi-fangosi. Di rado si può incontrare già verso il tramonto ma è molto più facile da incontrare di notte. |
Caratteristiche |
E’ una stella che in genere si può distinguere facilmente e con sicurezza dalle altre per il colore e per non avere aculei nelle placche marginali dorsali. Talvolta viene confusa con Astropecten aranciacus per avere un colore simile, ma ad un’analisi più attenta degli aculei delle placche marginali dorsali e ventrali oppure osservando il colore delle singole passille si possono sempre distinguere le due specie. |
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In cattività |
Temperature |
Necessita di temperatura molto stabile. |
Specie affini |
Astropecten spinulosus, Astropecten jonstoni, Astropecten aurantiacus, Astropecten platyacanthus, Astropecten bispinosus |
Difficoltà di allevamento (Clicca qui per i livelli di difficoltà) |
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