Echiichthys vipera (Cuvier, 1829)
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Phylum |
Chordata |
Classe |
Actinopterygii |
Ordine |
Perciformes |
Sott'ordine |
Trachinoidei |
Famiglia |
Trachinidae |
Genere |
Echiichthys |
Specie |
vipera |
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Autore foto: Roberto Pillon
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Informazioni aggiuntive |
Revisioni e sinonimi |
Sinonimi: Trachinus horridus Gronow, 1854 Trachinus vipera Cuvier, 1829 |
Nomi comuni italiani |
Tracina vipera |
Nomi comuni regionali e internazionali (Clicca qui per le sigle internazionali) |
(I) Hagnelautte de 'nterre - Pesce ragno - Ragnola - Tarcina i rina - Tracena nera - Trachino vipera - Tracina 'i praja - Tracina 'i rina - Tracina risignola - Tracina vipera - Tracinella 'arena - Traxina - Varagnola -
D=Kleine pieterman, Kleines Vipermännchen, Viperqueise - GB=Lesser weever, Sting-fish, Weever - GR=Mikrodrakena Greek - F=Petite vive - AL=Ranxh helmues - E=Salvariego - TR=Varsam baligi -
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In natura |
Distribuzione |
Mediterraneo, Atlantico orientale dal Marocco a Madeira e isole Canarie. |
Descrizione |
Provvisto di aculei veleniferi nella prima pinna dorsale e negli opercoli. Sono invece assenti gli aculei sopra gli occhi. Ha colore di fondo argentato-giallastro, con pinna dorsale nera, pinna codale orlata di giallo ed è cosparsa di puntini marroni che sul dorso sono disposti irregolarmente mentre sui fianchi sono disposti regolarmente secondo linee orrizzontali. Generalmente è presente su fondali sabbiosi in acque bassissime a partire da pochi cm di profondità dove vive insabbiata in attesa di qualche preda. Lunghezza fino a 15 cm. |
Caratteristiche |
E' la specie di tracina più velenifera. La puntura è molto dolorosa e provoca dolori, gonfiori ed infezioni. L'abitudine a frequentare le basse acque costiere dei fondali sabbiosi, le sue grandi capacità mimetiche e l'abitudine a vivere semi-infossata nella sabbia rende questa specie particolarmente pericolosa per i bagnanti che inavvertitamente possono calpestarla. Come per tutte le punture di tracina (e di molti altri pesci veleniferi) il veleno è termolabile e quindi perde la sua tossicità se sottoposto a temperature elevate. Un buon rimedio in caso di punture di questi pesci è quello di immergere la parte colpita per varie ore in acqua molto calda o, in mancanza, nella sabbia calda. |
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In cattività |
L'ambiente in vasca |
Non è consigliabile inserire questo animale per le sue caratteristiche, ma nel caso si voglia tentare l'allevamento è consigliabile dotare la vasca di ampi spazi con fondo sabbioso alto. Potrebbe vanificare o ridurre l'effetto DSB, in caso si usi questa tecnica. |
Temperature |
Non superare i 25°.
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Osservazioni |
E' molto combattiva! Se stimolata può attaccare anche l'uomo e addirittura inseguire il malcapitato fino alla superficie (esperienza personale). |
Alimentazione |
Piccoli pesci e crostacei. |
Specie affini |
T. araneus - T. draco - T. radiatus - |
Difficoltà di allevamento (Clicca qui per i livelli di difficoltà) |
0 - Informazione non disponibile |
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Commenti ed osservazioni |
Bruno Rossi |
"In caso di puntura occorre mettere subito a bagno in un catino con acqua calda la parte punta. L'acqua deve essere calda, ma non tanto da ustionare (sui 45-50°C). Bisogna mantenere la parte punta a bagno numerosi minuti (15-20) fino a quando il dolore non scema. ovviamente occorre sostituire l'acqua man mano che si raffredda. Essendo il veleno termolabile il bagno caldo è risolutivo. In rari casi la ferita può infettarsi, in questo caso rivolgersi al medico per la terapia antibiotica. In rarissimi casi si può verificare una reazione allergica fino allo shock anafilattico. In tal caso chiamare immediatamente il servizio di emergenza (118) e se possibile praticare un'iniezione di cortisone in attesa dei soccorsi"
Questo potrebbe essere di grande utilità non solo a chi possiede tali pesci in acquario, ma anche a chi viene punto al mare.
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