L'ambiente in vasca |
Mantenere questa specie in acquario, data la sua resistenza, non presenta particolari difficoltà, unico probabile fattore limitante è rappresentato dalla temperatura. È conveniente sistemare il cespuglio in zone un poco ombreggiate anche se la luce diretta non comporta di per sé una controindicazione, meglio se in prossimità di una corrente consistente, magari vicino al getto delle pompe, evitando in questo caso di vedere le ramificazioni ricoperte da alghe parassite che solitamente vi si annidano sia in vasca che in natura. Se si salvaguarderanno queste due prescrizioni, sarà possibile mantenere questa specie per lungo tempo (mesi – anni) creando degli angoli alquanto suggestivi. La crescita è veramente lentissima quasi impercettibile, siamo nell’ordine di pochi millimetri per anno. Necessita di illuminazione costante. |
Temperature |
Temperatura al di sotto dei 22/23 °C. e mal tollera temperature superiori.
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Osservazioni |
L’ambiente in mare: Vivono su rocce superficiali in acque calme ed ombreggiate, ma si trovano anche a maggiori profondità. |
Cure |
Capita spesso di vedere dei cespugli di questa specie con i rami completamente ricoperti di alghe filiformi e altri detriti. Conviene allora tentare di ripulirli o prendere esemplari privi di queste lanuggini in quanto, una volta messo in vasca il cespuglio, potrebbe risultare troppo “carico” in termini di sostanze organiche e comportare qualche problema. Ho avuto una esperienza negativa in questo senso con un MiniMed ove, a causa di carichi organici presenti sulle lanuggini, delle eccessive dimensioni del cespuglio e della temperatura alta, i pesci hanno dimostrato subito segni di insofferenza con la conseguente morte di 3 piccole salpe. Per ovviare all’inconveniente basta seguire il consiglio sopra descritto. Tale alga data la sua resistenza e bellezza dovrebbe essere un inquilino stabile per le nostre vasche anche perché, data la sua longevità, rappresenta un punto “fermo” all’interno della vasca ove i pesci amano spesso rifugiarvisi.
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Varie e curiosità |
È usata come alimento nell'Estremo-Oriente. La codium fragile è infatti originaria dell'oceano pacifico intorno al Giappone. E’ stata introdotta e diffusa in Europa involontariamente in quanto attaccata ai crostacei, alle ostriche, agli scafi delle navi o sotto forma di spore nei serbatoi compensatori e marginalmente con il trasporto ed il galleggiamento. La diffusione iniziale, dai Paesi Bassi nel mediterraneo, era lenta ma accelerò intorno agli anni ‘40, probabilmente a causa della guerra. |
Difficoltà di allevamento (Clicca qui per i livelli di difficoltà) |
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