Chelidonichthys lucernus (Linnaeus, 1758)
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Phylum |
Chordata |
Classe |
Actinopterygii |
Ordine |
Scorpaeniformes |
Sott'ordine |
Platycephaloidei |
Famiglia |
Triglidae |
Genere |
Chelidonichthys |
Specie |
lucernus |
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Autore foto: Andrea Prodan
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Informazioni aggiuntive |
Revisioni e sinonimi |
Sinonimo non più valido: Chelidonichthys lucerna |
Nomi comuni italiani |
Capone gallinella |
Nomi comuni regionali e internazionali (Clicca qui per le sigle internazionali) |
(I) =T.hirundo - T. corax - Capone gallinella, Pesce gallinella, Coccio (Italiano); Cheuffano, Cheusano, Cheussano, Fanale, Gallinetta, Lanterna, Pesce organo (Liguria); Luserna, Luzerna, Marzola, Mazzocca (Veneto); Anzolèto, Anzolèto grosso, Luzerna, Anzo
GB=Lanthorn gurnard, Sapphirine Gurnard, Tub-fish, Tubbot, Latchet. F=Grondin perlon, Perlon, Pirlon, Perlan, Pirlonia, Galline, Galinetta, Mulonia, Orghe, Granaou, Cahote, Trigle corbeau, Andoureto, Boulaida, Linota, Cabota voulanta, Rouget volant. E=Lluerna, Garneu, Burret, Perlon, Cuco, Arete, Bedel, Borrago, Rubio, Gonardina, Gallineta, Oriola, Juriola, Iuliola, Chuliola, Rafech, Rafet de la verga nera, Golondrina, Borondina, Arraigorriya, Patron. D=Seeschwalbenfisch - HR=Kolot balavac - TR=Krigangic - TN=Djaje -
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In natura |
Distribuzione |
Mar Mediteraneo e Mar Nero. Oceano Atlantico orientale dalla Norvegia, Cape Blanc, fino alla Costa africana. Non viene registrato nelle isole Azzorre. |
Descrizione |
Linea laterale priva di placche ma molto marcata. Scaglie vistosamente lisce. Parte interna delle pettorali variopinta: di colore scuro con marmorizzazioni chiare e con margine blu elettrico. I giovani presentano nelle pettorali anche svariati punti blu particolarmenti evidenti nella parte inferiore delle pinne che tende al nero. Da adulto i punti blu spariscono. E' diffusa maggiormente nelle zone centro-meridionali. Lunghezza fino a 70 cm. Colore tra il grigio rossastro e il rossastro. Vive preferibilmente su fondali fangosi e sabbiosi su batimetriche da -20 a -140 m. Esemplari giovani possono trovarsi anche a profondità meno elevate. La "resilienza", è il tempo necessario al raddoppio della popolazione che indica la capacita' della specie di sopportare piu' o meno bene l'intenso sfruttamento dovuto alla pesca. Tr=1,4 a 4,4 anni. Si nutre di crostacei e piccoli pesci. |
Caratteristiche |
Si differenzia dalle specie simili e in particolare dal congenere Chelidonichthys lastoviza per il profilo del muso meno ripido e concavo, per avere la testa più massiccia e per avere l'estremità del muso squadrato. |
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In cattività |
L'ambiente in vasca |
Necessita, per trovarsi "a proprio agio", di un fondale sabbioso sufficientemente ampio nel quale all'occorrenza possa insabbiarsi e che possa sondare con le "zampette" tipiche di questa specie. |
Temperature |
Una range di temperatura che variano dagli 8° a 24° C.
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Osservazioni |
Saltatore. Documentato un balzo fuori dall'acqua di quasi 15 cm, compiuto da un esemplare di appena 8 cm di lunghezza. Il comportamento è vivace. Per quanto sia un pesce "di fondo", nuota spesso in lungo e in largo per la vasca, talvolta anche in superficie (soprattutto se si sente disturbato). |
Varie e curiosità |
Grazie alla forma inconsueta, ed alle splendide pinne pettorali che apre a ventaglio in ogni occasione, dà un tocco di colore molto particolare alla vasca. Vederlo "camminare" sul fondo è uno spettacolo decisamente affascinante. |
Alimentazione |
Dopo poco tempo impara ad accettare qualsisi tipo di alimento (mangime secco, cozze congelate, gamberi, pesci). Divora senza problemi pezzi di gambero non sgusciato, piccoli granchi, piccoli pesci con lisca e spine. |
Incompatibilità |
Quello che ho attualmente convive in modo abbastanza pacifico, tra gli altri, con un piccolo gobide di4/5 cm e con un paio di palaemon altrettanto grandi: basta che siano sufficientemente rapidi a spostarsi quando si avvicina. L'unico atto di "ostilità" al quale ho assistito, è stato il morso con il quale ha afferrato una bavosa sfinge, rea di avergli sottratto un pezzetto di cozza davanti agli occhi (morso dal quale, peraltro, la bavosa si è liberata con uno strattone senza riportare alcun danno). In compenso ho potuto notare, dal momento del suo inserimento, una drastica diminuzione nella popolazione di granchi. In ogni caso, vista la sua indole, credo sia potenzialmente in grado di nutrirsi di qualunque pesce o crostaceo particolrmante piccolo o imprudente. |
Difficoltà di allevamento (Clicca qui per i livelli di difficoltà) |
0 - Informazione non disponibile |
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Data ultima revisione: 22/11/2012
Autore scheda: Andrea Prodan, con il contributo di Roberto Pillon
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