Astroides calycularis (Pallas, 1766)
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Phylum |
Cnidaria |
Classe |
Antozoa |
Ordine |
Scleractinia |
Famiglia |
Dendrophyllidae |
Genere |
Astroides |
Specie |
calycularis |
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Autore foto: Pietro Astone
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Informazioni aggiuntive |
Convenzioni di protezione e pesca/prelievo (Clicca qui per maggiori informazioni) |
Berna 2 - Asp 2 (L. 175, 27.05.99) |
Nomi comuni italiani |
Madrepora arancione |
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In natura |
Distribuzione |
Mediterraneo centrale e meridionale; Atlantico ai lati di Gibilterra. Attualmente segnalate nuove stazioni in Sardegna meridionale, legate probabilmente al riscaldamento medio delle acque mediterranee. |
Descrizione |
Ha colorazione arancio carico e polipi con numerosi tentacoli appuntiti, debolmente verrucosi e totalmente retrattili. Trattasi di madrepora coloniale ed incrostante. Le colonie se sono in prossimità della superficie formano piastre basse con calice poligonale, mentre se sono di profondità, presentano piastre poco elevate con calice rotondo. Presente su rocce e cavità dai 2 ai 50 mt. di profondità. |
Caratteristiche |
I cuscinetti hanno diametro variabile tra i 10 ed i 15 cm. (ma possono raggiungere anche dimensioni maggiori). Specie termofila, con riproduzione sessuata tramite larve che vengono emesse tra aprile ed agosto. |
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In cattività |
L'ambiente in vasca |
Specie protetta! Nel caso si trovino esemplari negli scarti della raccolta illegale del dattero bisogna eseguire questi adattamenti alla vasca.
Non è una specie di facile ambientazione e richiede cure molto particolari. Non è adatta al principiante.
E’ bene posizionarli in zone di penombra (magari incollandoli con una colla bicomponente) con buon movimento d’acqua, facendo attenzione che i polipi non sfreghino su altre superfici (pena la morte degli stessi) e lontano da organismi urticanti (in tal caso, il polipo non si aprirà e morirà per denutrizione). |
Temperature |
Fino a 24°C non presenta segni d’insofferenza, ma è bene mantenere la T della vasca intorno ai 19°C - 20°C .
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Osservazioni |
E' una specie protetta. Non è una specie di facile ambientazione e richiede cure molto particolari. Non è adatta al principiante. |
Cure |
Non tollera l'innalzamento dei valori di nutrienti. |
Varie e curiosità |
Riproduzioni= aprile - agosto. Sono segnalate riproduzioni in vasca, con fissazione delle planule e crescita degli esemplari. |
Alimentazione |
Come tutti gli Antozoi, è carnivora e si nutre di plancton. In acquario si può somministrare del plancton oppure preparare un frullato misto con gamberi,pesce e molluschi; versarne un po’ in vasca, e quando i polipi inizieranno ad aprirsi, somministrare in più riprese il resto del preparato vicino alle colonie. E' una specie delicata che richiede nutrimento giornaliero o più volte al giorno secondo alcuni protocolli; necessita quindi di vasche mature e stabili convenientemente trattate. |
Incompatibilità |
Viene predato da Coralliophyla meyendorfi. Resta ustionato dal contatto con i tentacoli di altri celenterati di maggiori dimensioni (cerianti, attinie, anemoni). Risulta dannoso per i rami di gorgonie del genere Eunicella, provocando la morte dei polipi e il danneggiamento del cenosarco senza arrivare tuttavia ad inibire la ricrescita. |
Difficoltà di allevamento (Clicca qui per i livelli di difficoltà) |
5 - Molto difficile |
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Commenti ed osservazioni |
Antonio Colacino |
Segnalazione che l'Antozoo Astroides calycularis è stato da me rinvenuto nell'Arcipelago di La Maddalena, per ora su di un solo sito. La segnalazione è stata fatta anche agli organi competenti del Parco Nazionale di La Maddalena.
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Stefano C.A. Rossi |
Gli studi scientifici in corso testimoniano che la specie era molto frequente nel Pleistocene e la sua diffusione si è progressivamente ridotta, si suppone a causa di mutamenti climatici. Attualmente è in forte regresso; studi di dettaglio effettuati dall’ENEA di Lerici hanno verificato un tasso di estinzione delle colonie fino al 50% annuo in alcune aree. L’orientamento attuale è di considerarla specie a rischio, di conseguenza si raccomanda il prelievo solo di colonie già danneggiate da altre attività o comunque solo quando si è certi di poterne garantire condizioni ottimali di sopravvivenza (esempio acquario refrigerato).
Gli anelli di crescita annuali presentano una certa relazione con le temperature medie annuali, e sono uno dei molti elementi utilizzati a supporto della ricostruzione delle variazioni climatiche nel recente passato.
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