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Forum 2012 aree marine protette nel Mediterraneo PDF Stampa E-mail
Scritto da Michele Abbondanza   
Lunedì 26 Novembre 2012 22:11

Forum 2012 aree marine protette nel Mediterraneo

Da questo importante evento potrebbero uscire altre aree protette nel med.
Il Forum 2012 delle aree marine protette nel Mediterraneo si svolgerà dal 25 al 28 novembre 2012 a Antalya; Turchia.

Leggi tutto...La Rete delle Aree Marine Protette nel Mediterraneo (MedPAN) ei suoi partner, il Centro di attività regionale per le Aree Specialmente Protette (RAC / SPA), la Direzione Generale per la conservazione delle risorse naturali (Turchia) e il Programma delle Nazioni Unite per lo sviluppo Programma di sviluppo (UNDP) in Turchia, organizzando il 2012 Forum delle Aree Marine Protette del Mediterraneo.
I paesi del Mediterraneo si sono impegnati dalla Convenzione di Barcellona e il suo protocollo relativo alle zone specialmente protette e alla biodiversità nel Mediterraneo, per contribuire all'attuazione della Convenzione sulla diversità biologica. Uno degli obiettivi è quello di stabilire, entro il 2020, i sistemi nazionali e regionali di aree protette gestite ed ecologicamente rappresentative, che copre almeno il 10% degli oceani.
Ultimo aggiornamento Lunedì 26 Novembre 2012 22:11
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Santuario Pelagos PDF Stampa E-mail
Scritto da Giulio Dott. Barsacchi   
Mercoledì 20 Giugno 2012 11:19
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Santuario Pelagos: anche Viareggio aderisce alla carta di partenariato

Gli altri comuni che hanno aderito per ora sono: Campo dell'Elba, Rosignano Marittimo e San Vincenzo

 

 

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Favorire la conoscenza e la valorizzazione del santuario dei cetacei, ovvero di tutta quell’area marina dell’Alto Tirreno eletta a protezione dei cetacei è l'obiettivo della“Carta di Partenariato” Carta di Partenariato del Santuario Pelagos; con l’adozione della “Carta di Partenariato” tra Comuni rivieraschi del Santuario e l’Autorità nazionale referente per la Parte italiana del Santuario, i Comuni manifestano la loro volontà di partecipare e contribuire, alla implementazione operativa di tutte le misure utili alla conservazione dei mammiferi marini del Santuario Pelagos.
L'adozione della carta di Partenariato è una delle 10 Raccomandazioni adottate dalla IV Conferenza delle Parti del Santuario per i Mammiferi Marini nel Mediterraneo - Santuario Pelagos nell’ottobre 2009 a Monaco.
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L’iter per l’adozione della Carta da parte dei Comuni prevede una valutazione favorevole dell’Autorità nazionale referente per il Santuario Pelagos, Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare (MATTM) e una successiva cerimonia pubblica per la firma congiunta della Carta tra Rappresentanti del Comune e del MATTM, con la consegna ufficiale al Comune della bandiera del Santuario Pelagos.
Dal momento della firma la Carta ha validità di 2 anni e potrà essere rinnovata, su richiesta esplicita del Comune. La Carta ha già registrato l'adesione di cinque Comuni, quello di Andorra nella regione ligure e in toscana quella dei Comuni di San Vincenzo, Campo nell’Elba, Viareggio, Rosignano Marittimo.
Il Comune di San Vincenzo è stato il primo in Italia a sottoscrivere la Carta, il 22 aprile scorso, a conclusione degli eventi organizzati per la Giornata del Santuario dei Cetacei.
Le azioni che il Comune di San Vincenzo si è impegnato a promuovere con l’adozione della Carta consistono in attività di informazione, formazione e di attenzione per i cetacei e per gli altri mammiferi marini presenti in quel tratto di costa, riducendo l'impatto ambientale sul mare - ad esempio limitando l'uso di motori ed eliche con l’impegno a non organizzare né consentire lo svolgimento di competizioni di imbarcazioni a motore.
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Il Comune di Viareggio ha organizzato lo scorso 8 giugno la cerimonia di sottoscrizione della “Carta di Partenariato del Santuario Pelagos” nella sala di rappresentanza del Comune di Viareggio, alla presenza del Sindaco Luca Lunardini e del Comandante del Reparto Ambientale Marino delle CC.PP. Capitano di Vascello (CP) Vittorio Alessandro, in rappresentanza del Ministero dell'Ambiente. Per ARPAT era presente il responsabile del Settore Mare, ing. Marcello Ceccanti.
Al Comune di Viareggio, che ospita dal 2008 un punto informativo dell’Osservatorio Toscano dei Cetacei (O.T.C.), va la seconda bandiera Pelagos della Parte Italiana, ed è stato attribuito un punteggio iniziale di 7 punti in virtù delle numerose attività di promozione, divulgazione ed informazione e di supporto alle attività di ricerca e monitoraggio in campo specificamente rivolte ai cetacei che ha disposto a partire dal 2001, per un totale di 15 Delibere dedicate.
Con l’adozione della Carta ha quindi confermato l’impegno a condurre attività di tutela e protezione dei mammiferi marini, riducendo gli impatti ambientali sul mare (tra cui il divieto di organizzazione e svolgimento di competizioni motonautiche) e alla trasmissione delle informazioni sugli eventuali spiaggiamenti di mammiferi marini occorrenti lungo il suo litorale.
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“Sono particolarmente soddisfatto della risposta venuta dal Comune di Viareggio– ha sottolineato il Capitano di Vascello Vittorio Alessandro – che testimonia la volontà di avviare azioni concrete di protezione del mare e sensibilizzazione dei cittadini e dei turisti”.
“La salvaguardia dell’ambiente marino e la promozione di un ecoturismo di qualità - aggiunge il Sindaco di Viareggio Luca Lunardini – costituiscono un’opportunità in più per tutta la Versilia.
Le altre due amministrazioni toscane che hanno già adottato le specifiche Deliberazioni Comunali per aderire alla Carta di partenership del Santuario dei Cetacei sono il Comune di Campo nell'Elba (deliberazione n. 15 del 11/04/2012)e il  Comune Rosignano Marittimo (deliberazione n.60 del 23/05/2012).

Il Santuario Pelagos

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Il Santuario Pelagos è ricompreso nell’area marina dell’Alto Tirreno, eletta a protezione dei cetacei da un accordo internazionale tra Italia, Francia e principato di Monaco ed è stato istituito formalmente come ZPE (Zona di Protezione Ecologica) con DPR 27.10.2011 (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 293 del 17.12.2011).

 

In precedenza i mari italiani si estendevano fino al limite delle acque territoriali, cioè a una distanza di 12 miglia nautiche dalla cosiddetta linea di base .
Come si legge nel decreto, le nuove misure di protezione comprendono:
"a) prevenzione e repressione di tutti i tipi di inquinamento marino da navi, comprese le piattaforme off-shore, l'inquinamento biologico conseguente a discarica di acque di zavorra, ove non consentito, l'inquinamento da incenerimento dei rifiuti, da attività di esplorazione, sfruttamento dei fondali marini e l'inquinamento di tipo atmosferico, anche nei confronti delle navi battenti bandiera straniera e delle persone di nazionalità straniera;

 

b) protezione della biodiversità e degli ecosistemi marini, in particolare con riferimento alla protezione dei mammiferi marini;

c) protezione del patrimonio culturale rinvenuto nei suoi fondali".

Una conseguenza molto importante di questa novità nel campo della governance del Mediterraneo è che - a parte una minima strisciolina in corrispondenza delle acque monegasche - l'intera estensione del Santuario Pelagos giace ora in acque che si trovano sotto giurisdizione nazionale, in questo caso di Italia e Francia (che aveva dichiarato la sua ZPE nel 2004).

 

 


 

Sito AIAM autorizzato alla pubblicazione della notizia

 


 

Ultimo aggiornamento Mercoledì 20 Giugno 2012 11:19
 
Scoperte: nuova specie di crostaceo PDF Stampa E-mail
Scritto da Centro di studi avanzati di Blanes CEAB-CSIC   
Martedì 19 Giugno 2012 22:11
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Una nuova specie di granchio solitario trovata nascosta sul fondo marino della Galizia. Dal progetto Indemares.

 

Scoperta una nuova specie di granchio sul banco sottomarino del banco di Galizia a 1410 m di profondità. L'uroptychus cartesi è una nuova specie di granchio descritta da Joan Cartes e descritta da Baba, K., & Macpherson, E. (2012): 

Leggi tutto... Arthropoda
Crustacea
Malacostraca
Eumalacostraca
Eucarida
Decapoda
Pleocyemata
Anomura
Chirostyloidea
Chirostylidae
Uroptychus

Il granchio misura appena tra i 5 e i 7 cm.  La scoperta è stata fatta nell'ambito del progetto INDEMARES "Inventory and designation of marine Natura 2000 areas in the Spanish sea". INDEMARES è in parte finanziato dalla Commissione europea, nell'ambito del programma dell'UE "LIFE+" sotto l'Area tematica "Ambiente". 

Le caratteristiche morfologiche del granchio lo rendono unico nell'angolo più orientale dell'Atlantico, è infatti diverso dalla maggior parte delle specie europee per la forma e il numero di aculei sul suo guscio. Ha molto in comune con il suo cugino caraibico: l'uroptychus armatus. In un articolo pubblicato sulla rivista Zootaxa, i ricercatori, provenienti da Giappone e Spagna, spiegano che l'uroptychus cartesi appartiene alla famiglia delle Chirostylidae ed è uno degli appena quattro membri della famiglia che vivono in Europa. Quattordici degli altri membri più vicini della famiglia degli Uroptychus cartesi preferiscono le acque caraibiche rispetto a quelle europee e nell'oceano Indo-Pacifico ne esistono altri 100 tipi. 

Il co-autore dello studio, Enrique Macpherson del Centro di studi avanzati di Blanes (CEAB-CSIC), in Spagna, commenta: "Il suo stretto legame con le specie dei Caraibi è logico. Tutte le specie del Nord Atlantico hanno caratteristiche comuni e hanno buone probabilità di venire da antenati comuni che invasero l'Atlantico dall'Oceano Pacifico e Indiano un paio di milioni di anni fa." Macpherson aggiunge che la piccola aragosta di colore arancio in genere vive intorno a coralli e gorgonacee e tende a essere abbondante nelle montagne e nei canyon sottomarini che sono stati soggetti a scarse attività di pesca.  Anche se non gli somiglia affatto, quest'aragosta appartiene al gruppo dei granchi eremiti. I ricercatori hanno verificato che le loro larve hanno una bassa capacità di dispersione, poiché passano pochissimi giorni allo stato di plancton. Sembra che gli piaccia molto cibarsi di piccoli crostacei e sostanze particellari. 

L'obiettivo principale del progetto INDEMARES è contribuire alla protezione e all'uso sostenibile della biodiversità nei mari spagnoli, attraverso l'identificazione di zone preziose per la rete Natura 2000. Questa rete dell'UE comprende zone di salvaguardia e protezione per le specie e gli habitat più importanti e più in pericolo dell'Europa e comprende l'ambiente marino.

 

Fonti:

 

 


Ufficio stampa Centro di studi avanzati di Blanes CEAB-CSIC


 

 

Ultimo aggiornamento Lunedì 04 Marzo 2013 22:24
 
Life +: progetto Europeo alla soglia dei 20 anni PDF Stampa E-mail
Scritto da Michele Abbondanza   
Martedì 19 Giugno 2012 21:30

Leggi tutto...LIFE è lo strumento finanziario dell'UE a sostegno di progetti di conservazione dell'ambiente e della natura in tutta l'UE, così come in alcuni paesi candidati, i paesi aderenti e nei paesi confinanti. Dal 1992, LIFE ha cofinanziato circa 3.506 progetti, contribuendo circa € 2,5 miliardi di euro per la protezione dell'ambiente.

LIFE festeggia il suo 20 ° anniversario: Il regolamento LIFE convertito in legge il 21 maggio 1992 - ha spianato la strada per il lancio del programma LIFE, strumento finanziario dell'Unione europea per l'ambiente. Per l'occasione gli eventi sono più di 300 nell'anniversario di LIFE 20 e si svolgeranno per tutto il mese di maggio.

Uno degli eventi si è tenuto in Italia.
Domenica 17 giugno alle ore 10.00 in località Comunale (Comune di Tolfa) la manifestazione incentrata sul Life+ Natura ‘Monti della Tolfa’ finalizzata a rendere partecipe la cittadinanza del valore di questo progetto, dei suoi interventi, dei suoi obiettivi. Celebrando i 20’anni del programma Life (1992-2012) gli amministratori locali e i tecnici di progetto hanno avuto l’occasione di incontrare i portatori di interesse in un dibattito aperto. Durante la manifestazione è stato inoltre liberato un uccello rapace curato dal Centro Recupero Fauna Selvatica Lipu di Roma.

Per i dettagli di tutti gli oltre 300 eventi di Life vita, vedere il calendario 20 ° anniversario LIFE al link: http://ec.europa.eu/environment/life/

 

Ultimo aggiornamento Martedì 19 Giugno 2012 21:30
 
Progetto Sharklife: proteggiamo gli squali nel Mediterraneo PDF Stampa E-mail
Scritto da Michele Abbondanza   
Martedì 19 Giugno 2012 20:51

SHARKLIFE, è il primo maxi-progetto europeo dedicato alla conservazione degli squali, intende proporre azioni concrete per la salvaguardia di questi animali puntando alla riduzione della mortalità causata dalla pesca professionale e sportiva. Nel nostro mare vivono 80 specie di squali e razze. La Lista Rossa (Red List - IUNC - Unione Mondiale per la Conservazione della  Natura) ne inserisce circa la metà tra gli animali vulnerabili, in pericolo o gravemente in pericolo. Alcune specie, da dati IUNC, si sono ridotte tra il 97-98%; la causa principale è il regime di pesca e in particolar modo le reti da pesca. Non da ultimo ci sono anche la pesca particolare per la vendita di alcune parti dello squalo e le gare di pesca sportive. 

Capofila del progetto è il CTS coadiuvato da FIPSAS, AMP Pelagie, Ente Parco Nazionale della  Maddalena , MIPAAF, Ministero dell’Ambiente, AGCI, (Associazione Generale Cooperative Italiane del sistema Ittico alimentare), Fondazione Cetaceo, Provincia di Reggio Calabria. Il progetto è finanziato dall'Unione Europea.

Una nota decisamente positiva arriva dalla Fisaps: è stata deliberata la modifica del regolamento agonistico con divieto di cattura di qualsiasi specie di Elasmobranchi durante le gare. Quindi la cattura di razze  e  squali non sarà più possibile e non avrà alcuna valenza ai fini del risultato finale. Viene inoltre  promossa l’attività del Tag and release come riferimento normativo a cui attenersi.

 

 

Il link al sito dell'Unione Europea: SHARKLIFE - SHARKLIFE – Urgent actions for the conservation of cartilaginous fish in Italy - LIFE10 NAT/IT/000271

 

Ultimo aggiornamento Martedì 19 Giugno 2012 20:51
 
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