30-Corso di fotografia: glossario dei termini PDF Stampa E-mail
Scritto da Michele Abbondanza   
Venerdì 22 Aprile 2011 19:54

Piccolo glossario dei termini fotografici

Autore: Michele Abbondanza

 

Guardando le varie riviste fotografiche, libri, ma anche i normali depliant che arrivano con la pubblicità, mi sono reso conto che sono molte le parole, vecchie e nuove, che possono risultare ostiche per molte persone. Quindi ho deciso di raggruppare in questa piccola guida alcuni di quei termini. Con questo articolo vorrei semplicemente  dare un supporto elencando in maniera alfabetica una serie di termini con una spiegazione semplice, senza voler dare uno strumento completo.

 

Aberrazione cromatica: E’ una distorsione che viene causata dalle differenti rifrazioni dei raggi luminosi che entrano nell’obiettivo. L’effetto è che i contorni delle figure appaiono sfumati in tutti i colori dell'arcobaleno.

Aberrazione sferica: E’ l’effetto causato quando i raggi di luce vengono deviati dalla curvatura sferica delle lenti. L’effetto è che i margini dell’immagine risultano fuori fuoco.

Apertura del diaframma: Dosa la quantità di luce che raggiunge il sensore all’interno della fotocamera. E’ espressa con una frazione: rapporto tra diametro dell'apertura stessa e distanza focale.

APS: Advanced Photo System. E’ stato lanciato con ingenti investimenti da un pool di costruttori fotografici con l'intento di sostituire il formato 35mm. E’ stato una fase di passaggio tra la fotografia tradizionale e quella digitale, con poco successo.

Autofocus: Automatismo della messa a fuoco che imposta la distanza corretta tra soggetto da fotografare e obiettivo. In condizioni di ripresa difficili, poca luce,  pioggia, ecc., potrebbe non funzionare correttamente.

Autonomia: Normalmente riferito alla durata delle batterie. L'autonomia è uno dei fattori critici delle fotocamere digitali.

Autoscatto: Ritarda l'esposizione di alcuni secondi, dando il modo al fotografo di poter entrare nell'inquadratura.

Bilanciamento del bianco: Correzione cromatica che consente di restituire ai colori le loro tonalità naturali indipendentemente dalla condizione luminosa in cui è avvenuto lo scatto. Normalmente in tutte le fotocamere c’è un’automatismo che può essere impostato.

Bitmap: Un'immagine bitmap viene codificata punto per punto secondo uno schema per righe e per colonne; è il metodo usato dal computer per visualizzare le immagini sullo schermo.

Bracketing: Modalità di scatto multipla utilizzata quando l’esposizione corretta non è facilmente identificabile. Utilizzandola, con un solo scatto vengono fatte più foto, da due in poi,  sovra e sotto esposte rispetto all’esposizione scelta.

Bridge: macchina fotografica con la parte esterna che assomiglia a quella di una reflex ma con dimensioni minori. Le ottiche non sono intercambiabili, ma le funzioni si avvicinano di più ad una reflex che ad una compatta. Il sensore è di norma di piccole dimensioni.

Buffer: Memoria temporanea delle fotocamere digitali in cui le immagini vengono depositate in attesa di essere elaborate. Utilizzata per aumentare la velocità degli scatti.

CCD: Sensore utilizzato nelle fotocamere digitali. E’ l’equivalente delle vecchie pellicole.  È caratterizzato dal numero di punti sensibili alla luce, i pixel. Il numero totale di pixel fornisce la risoluzione della fotocamera.

CMOS: Si tratta di un altro tipo di sensore. In un primo momento avevano prestazioni inferiori al CCD oggi si equivalgono ed in alcuni sono addirittura superiori.

Contrasto: È la differenza tra le aree più chiare e quelle più scure di un'immagine. Se è troppo basso l'immagine appare grigiastra.

Diaframma: La parte della macchina, regolabile su diversi valori, che dosa la quantità di luce che raggiunge il sensore. Minore è il valore del diaframma, maggiore è la distanza messa a fuoco contemporaneamente (profondità di campo).

Esposizione: La quantità di luce che cattura la fotocamera (la pellicola nelle analogiche e il sensore nelle digitali) quando si scatta una foto. È regolata dal diaframma e dall'otturatore.

Filtro: Servono ad alterare la luce che entra nella macchina. Applicati all'obiettivo servono per ottenere effetti speciali (foto con sfondo verde) o per migliorare il risultato (per fotografare in montagna sulla neve dove la luce è molto forte).

Fish-eye: Noto anche con il nome di obiettivo grandangolo (obiettivo con focale corta) con angolo di visuale intorno ai 180°.

Flash esterno: Flash non incorporato nella macchina: montato sulla slitta del pentaprisma oppure collegato tramite cavo.

Focale: Determina la capacità di ingrandimento dell'obiettivo, più è alta, più l'obiettivo ingrandisce. Tecnicamente è la distanza tra la lente e il piano focale, dove si trova il CCD o la pellicola.

Fuoco Serve a regolare l'obiettivo in modo tale che la scena inquadrata sia proiettata con nitidezza sulla pellicola o sul sensore.

Full frame: sensore di dimensioni più grandi rispetto all’aps-c. E’ la stessa dimensione delle macchine analogiche quando si usavano le pellicole: 24x36.

Grandangolo: Obiettivo con focale corta che comporta un campo visuale più ampio. Quando l'angolo di visuale è intorno ai 180° si parla di obiettivo Fish-eye.

ISO: Unità di misura di sensibilità alla luce. Più gli Iso del sensore digitale aumentano, meno luce è necessaria a fronte di un degradamento dell'immagine.

JPEG: Uno dei più diffusi formati per le immagini digitali. Sfrutta un sistema di compressione dell'immagine che si basa sulla semplificazione della stessa. Più la compressione è alta, più l'immagine si degrada.

LCD: È il display a cristalli liquidi, presente sul dorso delle fotocamere digitali. Viene utilizzato per visualizzare le foto scattate e per interagire con la macchina. È spesso causa dell'alto consumo di energia delle digitali.

Lunghezza focale: Determina la capacità di ingrandimento dell'obiettivo, più e alta, più l'obiettivo ingrandisce. Tecnicamente è la distanza tra la lente e il piano focale, dove si trova il sensore.

Macro: Tecnica fotografica dedicata alla ripresa di soggetti di piccole dimensioni o molto ravvicinati.

Manual Focus: Messa a fuoco manuale, utile per sfuocare volutamente il soggetto, per mettere a fuoco solo una parte dell'inquadratura o per ovviare a problemi dell'automatismo (es. in caso di pioggia o in condizioni di luce difficile).

Megabyte: Unità di misura della quantità di dati, corrisponde a 1.024 kilobyte.

Mirrorless: macchine fotografiche dette “evil”. Corpo esterno simile ad una compatta, ma con ottica intercambiabile. Il sensore è più piccolo di una reflex, quindi la resa è minore rispetto ad una reflex..

Obiettivo: Lo strumento costituito da un gruppo di lenti che convogliano i raggi luminosi sul supporto che li cattura, ovvero la pellicola o il sensore digitale.

PDC: profondità di campo, vedi anche più sotto.

Pixel: Il più piccolo punto in cui viene scomposta un'immagine.

Profondità di campo: È la parte della scena da fotografare che viene messa a fuoco (minore è l'apertura del diaframma, maggiore è la profondità di campo).

Profondità di colore: Il numero di sfumature di colore che il sensore è in grado di registrare.

Reflex: Fotocamera che permette di vedere nel mirino esattamente quello che andrà a impressionare il sensore digitale. Normalmente sono di dimensioni più grandi rispetto alle compatte o bridge. Il sensore è di dimensioni medie, aps-c,  o full frame, 24x36.

Regola delle tre parti Regola di composizione dell'immagine. Si applica dividendo l'immagine in tre parti uguali, sia verticalmente sia orizzontalmente, in modo da creare una griglia di 9 riquadri.

Risoluzione: Dimensione di un'immagine, nel digitale esprime il numero di punti che formano un'immagine dati

Rumore: Degrado dell'immagine digitale, per es. quando viene impostata una sensibilità alta nel sensore.

Saturazione: È il grado di contrasto tra i colori presenti nell'immagine, in sostanza la purezza del colore. Per avere un immagine sulla scala dei grigi bisogna ridurla al minimo.

SMC: Super-Multi-Coating. Un sistema di rivestimento delle lenti sviluppato da Pentax, rivoluzionario negli anni ’70. Assicura miglior trasmissione luminosa, immagini di elevato contrasto e consistente riduzione dei riflessi interni. Hanno permesso di raggiungere gli standard degli obiettivi della serie STAR.

Sensibilità: È la capacità della pellicola o del sensore digitale di essere impressionati (la velocità con cui reagiscono alla luce). Più è alta meno quantità di luce è necessaria. Nelle pellicole si misura in ASA, Din o ISO.

Sensore: Chip elettronico (CCD o CMOS) che cattura la luce. Presente nelle digitali ha funzione analoga alla pellicola nelle macchine fotografiche tradizionali.

Sottoesposizione: Quando l'immagine risulta molto scura, fino a essere nera. Causata dalla non corretta impostazione della fotocamera, oppure da illuminazione insufficiente.

Sovraesposizione: Quando l'immagine risulta molto chiara, fino a essere bianca. Causata dalla non corretta impostazione della fotocamera, oppure da illuminazione eccessiva.

Tempo di otturazione: Tempo durante il quale l'otturatore rimane aperto (sinonimo di tempo di posa, esposizione o scatto).

Treppiede: Cavalletto utilizzato per limitare le vibrazioni sulla macchina, utile per tempi di posa lunghi (es. notturne), autoscatti e pose difficili (es. a due metri da terra o vicinissime al suolo).

USB: La più diffusa delle porte per connettere la fotocamera al computer. Veloce e di facile utilizzo.

Zoom digitale: A differenza dello zoom ottico, con quello digitale l'ingrandimento viene fatto tramite software con una resa qualitativamente inferiore. Viene ingrandita solo la porzione centrale dell'immagine (il rimanente dell'immagine viene tagliato).

 Zoom ottico: Obiettivo con lunghezza focale variabile per ingrandire una porzione di scena (Zoom in) come se ci si avvicinassimo all'immagine.

 


 

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Ultimo aggiornamento Lunedì 11 Luglio 2011 20:51
 

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