Un viaggio in Laguna Veneta - Le impressioni di Iuri PDF Stampa E-mail
Scritto da Iuri Bertin e Michele Abbondanza   
Martedì 07 Dicembre 2010 22:10
Indice
Un viaggio in Laguna Veneta
prefazione
Come si è formata la laguna?
Guardiamo indietro: cosa è successo di rilevante negli anni passati?
Difesa della laguna e zone protette
Generalità della biodiversità della laguna veneta:
La fauna ittica
Gli organismi filtratori
Altri organismi
Le specie esotiche in laguna
Le impressioni di Iuri
Le conclusioni viste con l’occhio dell’acquariofilo
Tutte le pagine

 

Le impressioni di Iuri:

 

Cito testualmente….

 

La laguna è un bacino costiero separato dal mare (o dall'oceano) da un cordone litoraneo (sia esso tombolo o lido) e caratterizzato da acqua salmastra e maree.

Il nome attuale deriva dal latino lacuna, spazio vuoto.

Detto così sembra quasi un’ovvietà... certo che l’etimo latino più fuorviante di così non poteva essere... lacuna, spazio vuoto, vien quasi da sorridere, 118 le isole che compongono Venezia che potremmo considerare un unicum più un’altra sessantina circa di isole tra abitate e disabitate non sono censite le isole artificiali e i manufatti a protezione delle rive come frangiflutti e altro, le barene men che meno (foto sopra)... certo che come spazio vuoto mi sembra anche troppo pieno.

Non ho certo la velleità di raccontare la laguna di Venezia né quella del passato, considerato che l’organo che ne tutelava in maniera prioritaria la gestione idraulica, amministrativa e giurisdizionale è stato fondato 509 anni fa, tantomeno quella di oggi visto l’enorme complessità di questo ecosistema così particolare.

E’ certo che per un bacino cosi limitato quale può essere una laguna, in questa le contraddizioni sono molte... forse troppe. La costante pressione delle attività umane quali il turismo, l’industria, la pesca intensiva, hanno disumanizzato non solo l’ambiente ma anche la fruizione stessa della laguna.

Se tra il 1500 e il 1600 il Magistrato alle Acque della Serenissima Repubblica provvedeva a estromettere dalla laguna le foci del Piave, del Brenta, del Bacchiglione e provveduto all’allontanamento delle foci del Po dal bacino di Chioggia, onde evitare l’interramento progressivo della stessa, dalla metà del secolo scorso sono stati versati quantità tali di scarti di produzione sottoforma di fanghi sufficienti alla creazione di nuove barene.

Nonostante ciò e sebbene le alte ciminiere del petrolchimico facciano da riferimento come un faro tutt’altro che poetico, se ci si pone con occhio attento e con quello che io chiamo “sale della curiosità”, la laguna offre molteplici possibilità naturalistiche con una biodiversità degna di tutto rispetto e paesaggisticamente unica... mutevole come i cicli delle maree.

Vista da terra e dalle comuni sponde accessibili per i più, la laguna potrebbe sembrare monotona, solo girovagandovi con un’imbarcazione anche piccola... meglio se poco veloce... si riesce apprezzarne pienamente l’essenza, magari evitando le rotte più frequentate, inoltrandosi tra i ghebi e sfruttando l’alta marea tentare di passare in un punto di cui non si conosce la profondità sperando che il Signore ce la mandi buona e non dover scendere dalla barca per tirarsi fuori dalla secca che la maggior parte delle volte è fatta di sabbia e limo argilloso che solitamente è una zona anossica e quindi putrescente. Non preoccupatevi succede, succede a tutti... e non per negligenze o per errate valutazioni, succede proprio per la mutevolezza dell’ambiente fatta di maree sigiziali, di abbondanti piogge che hanno mosso più sabbia... e allora giù dalla barca che per quanto spiacevole possa essere d’estate la cosa ci può stare ma d’inverno? Vi evito la sequela di imprecazioni in dialetto... tanto non le capireste.

Ma anche stare in barca ed addentrarsi per le barene è solo un aspetto del vivere l’ecosistema laguna... sopra una barca al di sopra dell’acqua sei comunque nella tua dimensione, la dimensione quotidiana del +0 al medio mareografico come si usa dire... e sotto dello 0 ? cosa c’è sotto? Sotto la chiglia di questa barca che mi ha portato fin qui? Cosa mi è passato sotto? Se sopra tra gabbiani cormorani e aironi avevo materiale per scrivere un articolo per la LIPU sotto cosa mi sono perso?

Sotto quella sottile limite dato dalla tensione superficiale dell’acqua c’è un universo completamente diverso e per lo più inaspettato fatto di organismi assoggettati per lo più alle medesime regole chimico esistenziali ma avvolte in una dimensione per noi homo sapiens è totalmente aliena. Muggini? Quanti tipi? 4... 5 e i ghiozzi? Altrettanti... si certo ma ci sono dappertutto... si certo ma non vorrete mica che li citi tutti quelli che nuotano...poi ci sono quelli che camminano...che strisciano, che bene o male prima o poi li vedi o li conosci o li hai mangiati...per me è improponibile elencarli tutti non avrebbe senso, ma ha senso soffermarsi almeno un attimo su gli esseri meno considerati per non dire praticamente inesistenti per la maggior parte dei fruitori della laguna compresi i più assidui ed attenti.

I botrilli per esempio chi se li fila? Uno spirografo fa la sua scena ma sta gelatina arancione che non si capisce cosa sia che importanza viene data? Maaa saranno uova...glielo spiegate voi che sono animali? Styela plicata, Microcosmus Sulcatus, Rhopalaea neapolitana pensate che qualcuno sappia cosa siano? Qualcuno sa che non è perche non si mangino o non siano vendibili... esistano ?

Non è facile a spiegare agli idioti della domenica che scesi dal trattore e saliti su bolidi marini con talmente tanti cavalli che un film di cow boy sembra una giostrina per bimbi, che sotto di loro mentre sfrecciano a 50 nodi esiste un universo fatto di organismi che in barba alla diseducazione all’ignoranza e alla stupidità, resistono a tutte le violenze che li sottoponiamo.

Non è facile spiegare a chi pensa che l’importanza di un organismo sia data dal suo valore commerciale che un branzino ha la stessa valenza in termini ambientali di un nono (aphanius fasciatus) o che monetizzare 100 chili di vongole abbia valenza a fronte di una sola pinna nobilis.

Non è facile spiegare che acqua torbida è sinonimo di sporcizia a chi vorrebbe l’acqua cristallina come la vicina Croazia e poi scarica le sentine appena voltato l’angolo, l’acqua torbida può anche essere sinonimo di nutrimento e di questo ho la prova visto che spirografi e microcosmus si trovano ben dentro le bocche di porto.


 

 

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La zona di cantiere del MO.S.E.

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Palladio, la centrale termoelettrica di Fusina

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Il Bragozzo, imbarcazione da pesca del XVIII sec. a due alberi

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Pellestrina. L'origine del nome è forse dovuto alla "pelle strana" dei suoi pescatori, cioè scura.

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Vagando per i canali della laguna tra le storiche bricole e i nuovi intrusi

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Ultimo aggiornamento Lunedì 19 Agosto 2013 11:17
 

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